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 1 Eccoti bella, amica mia, eccoti bella; 
I tuoi occhi, per entro la tua chioma, 
Somigliano que' de' colombi; 
I tuoi capelli son come una mandra di capre lisce, 
Del monte di Galaad. 
 2 I tuoi denti son come una mandra di pecore tutte uguali, 
Che salgono fuor del lavatoio, 
Ed hanno tutte due gemelli, 
Senza che ve ne sia alcuna senza figlio. 
 3 Le tue labbra somigliano un filo tinto in iscarlatto, 
E il tuo parlare è grazioso; 
La tua tempia, per entro la tua chioma, 
Pare un pezzo di melagrana. 
 4 Il tuo collo somiglia la torre di Davide, 
Edificata per gli esercizii dell'armi, 
Alla quale sono appiccati mille scudi, 
Tutte le targhe de' prodi. 
 5 I tuoi due seni 
Son come due cavrioletti gemelli, 
Che pasturano fra i gigli. 
 6 Finchè spiri l'aura del giorno, 
E che le ombre se ne fuggano, 
Io me ne andrò al monte della mirra, 
Ed al colle dell'incenso. 
 7 Tu sei tutta bella, amica mia, 
E non vi è difetto alcuno in teg  te Efes. 5.25-27.. 
 8  Vieni meco dal Libano, o Sposa, 
Vieni meco dal Libano; 
Riguarda dalla sommità di Amana, 
Dalla sommità di Senir, e di Hermon, 
Da' ricetti de' leoni, 
Da' monti de' pardi. 
 9 Tu mi hai involato il cuore, o Sposa, sorella mia; 
Tu mi hai involato il cuore con uno de' tuoi occhi, 
Con uno de' monili del tuo collo. 
 10 Quanto son belli i tuoi amori, o Sposa, sorella mia! 
Quanto son migliori i tuoi amori che il vino! 
E l'odor de' tuoi olii odoriferi più eccellenti che tutti gli aromati! 
 11 O Sposa, le tue labbra stillano favi di miele; 
Miele e latte è sotto alla tua lingua; 
E l'odor de' tuoi vestimenti è come l'odor del Libano. 
 12 O Sposa, sorella mia, tu sei un orto serrato, 
Una fonte chiusa, una fontana suggellatah  suggellata Prov. 5.15.. 
 13 Le tue piante novelle sono un giardino di melagrani, 
E d'altri alberi di frutti deliziosi; 
Di piante di cipro e di nardo; 
 14 Di nardo e di gruogo; di canna odorosa, e di cinnamomo, 
E d'ogni albero d'incenso; 
Di mirra, e d'aloe, 
E d'ogni più eccellente aromato. 
 15 O fonte degli orti, 
O pozzo d'acque vive, 
O ruscelli correnti giù dal Libano! 
 16 Levati, Aquilone, e vieni, Austro; 
Spira per l'orto mio, e fa' che i suoi aromati stillino. 
Venga l'amico mio nel suo orto, 
E mangi il frutto delle sue delizie.